Aisthesis - Testo


di
Felice Marotta e Nicola Marotta

sul sentire come esperienza estetica

sul barocco e sull'esattezza

sul sublime

sull'archeologia e sulla memoria

su dubuffet

sugli oggetti minimi

sulle forze avvolgenti e divergenti

su una metafisica del sentire

sull'artificiale

        



su una metafisica del sentire

felice marotta:

In precedenza ho sostenuto che l'incapacita' di cogliere pienamente la complessita' del reale e' dovuta ad un compromesso operato dai processi percettivi/cognitivi tra esattezza e utilita'. Ma tale incapacita' e' effetto di limiti fisiologici (visione differenziale limitata in banda, processi di inibizione laterale per migliorare il contrasto del bordo degli oggetti rispetto al fondo, distorsioni introdotte dal canale, macula cieca, etc).

Paradossalmente proprio i limiti fisiologici della visione e dell'ascolto suggeriscono un'ipotesi suggestiva: la rifondazione di una estetica del "sentire" che vada oltre i limiti naturali definiti dallo spettro della visione e dell'ascolto e che consenta di cogliere le differenze complesse o le dinamiche spaziali o temporali dell'estremamente lento o veloce. Un proposito affascinante, ma che afferisce indubbiamente alla metafisica.

nicola marotta:

Partendo dal presupposto che ognuno vede cio' che sa, attraverso una rielaborazione intuitiva con la propria preparazione a vedere attraverso canali preferenziali che si possiedono o si coltivano, ogni artista vede ed elabora un qualcosa che ha una costante insita, la quale, con il passare del tempo, diventa il suo modo di esprimersi che comunemente chiamiamo stile. Il limite di questo fenomeno e' il vero limite del livello di sviluppo della nostra percezione, ma e' anche il merito della passione piu' suggestiva e affascinante. Devo dire, per quanto mi riguarda, che nella parte esecutiva il mio lavoro sente questo fascino ed e' una componente della spinta creativa che consiste in una elaborazione di un pensiero cieco che guida l'istinto verso ulteriori conquiste concettuali.