felice marotta:
E' Roland Barthes che ha mantenuto costante l'attenzione sulle cose e sul suo carattere neutro, al punto da proporre la fondazione di un apposita "scienza delle cose" che ne studiasse gli aspetti piu' singolari e unici (ipotesi citata da Calvino nelle sue celebri "lezioni americane"). Nietzsche, a tal proposito, sosteneva che il processo di differenziazione di ogni cosa (e di ogni essere vivente) nasce proprio dall'esigenza di rendersi originali, unici, differenti da tutto il resto del mondo, emancipandosi dalla totalita' e dall'omologazione. Questa concezione e' stata ripresa e approfondita da Deleuze, che individua in questo processo differenziante il significato profondo della vita (e del divenire). Questo processo differenziante ha carattere anonimo e contingente; mai deve essere assimilabile ad alcun finalismo. Ogni cosa possiede un suo valore ed in questo significato io rileggo i tuoi "Oggetti minimi" .
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nicola marotta:
Per fare piu' spazio alla liberta' pittorica, (perche' desidero ancora un contatto con il mondo oggettivo) essendo fecondo, per questo, a volte, incontro nel mio lavoro splendide superfici trattate con una materia nobile , ma mi accorgo che non si innesca il meccanismo di autoaccensione, cioe' l'opera non nasce e solo in questo caso accetto un lieve segno che rimescola gli equilibri, dando vita al tutto: nascono cosi' gli oggetti minimi . Richiami minimali seminati in terreni fertili o innestati in contrasti con la materia densa, un richiamo a segni platonici, triangolo, quadrato, cerchio, molto rancescano.
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