Aisthesis - Testo


di
Felice Marotta e Nicola Marotta

sul sentire come esperienza estetica

sul barocco e sull'esattezza

sul sublime

sull'archeologia e sulla memoria

su dubuffet

sugli oggetti minimi

sulle forze avvolgenti e divergenti

su una metafisica del sentire

sull'artificiale

        



sul sublime

felice marotta:

Un aspetto intimamente legato al barocco e' il sublime; non e' un caso che nell'arte barocca la materialita' del mondo irrompa spesso in visioni le cui misure risultano incommensurabilmente piu' grandi rispetto a quelle dell'uomo (si pensi a certe straordinarie visioni del Piranesi, nel quale la presenza dell'uomo serve solo a definire la scala di relazione con la natura e le enormi opere umane).

Una visione materiale che avvolge per la sua grandezza e nella quale i segni dell'umano appaiono minimi o nascosti. Tali visioni le ritrovo nei gia' citati "Alea" , "Scenario" , in "Aisthesis" , in "Montagne" ed in molte opere realizzate su grandi superfici.

nicola marotta:

"L'ultima sentinella" e' del 1970: rappresenta una figura in cima ad un picco di un monte come ultima frontiera o un'ultima sentinella immersa in un infinito spazio, come a rappresentare l'ultimo baluardo a difesa di una identita' linguistica di un diritto o l'utopia. Mi piace citare "il temporale", una piccola opera cm. 40x50; e' possibile solo immaginare la scena ed e' cosi' semplice che sfugge: tre momenti e luoghi diversi appaiono in un unico campo visivo: l'uomo sotto la pioggia, il banco di pioggia e gli enormi accumuli di nuvole che la compongono, come se il tutto miniaturizzato potesse accadere sotto gli occhi di uno spettatore.

E ancora un'opera di piccole dimensioni cm. 40x50 "Calcoli per costruire l'universo" Nella scena si effettuano calcoli e rilievi su una catena di monti nello spazio libero. E in alto a sinistra si calcolano le forze implosive ed esplosive di un astro. Questi personaggi insieme agli avversari reali o immaginari, i funamboli, e gli amanti in volo, sfiorano un paradosso linguistico, in quanto i soggetti sono minimali e collocati sempre su un ultimo orizzonte, mentre intorno risultano tendenzialmente iperspazi inerenti al sublime in arte, esprimendo sgomento di fronte a qualcosa di grandioso come il rapporto oggetto-campo. Sempre senza mai abbandonare l'idea di autoironia. Gli avversari reali e immaginari sono le introspezioni dei nostri atteggiamenti con il mondo esterno e con noi stessi. "Montagne" e' un piccolo collage - decollage cm. 26 x 33,5 Il supporto e' una carta matrice di una vecchia stampatrice tipografica, attiva negli anni '60, con su incollate alcune carte di vari bianchi, successivamente strappate, il tutto recuperato da un disegno di un uomo che si muove lungo un sentiero a noi parallelo e che si rapporta allo sperone di roccia.