Aisthesis - Testo


di
Felice Marotta e Nicola Marotta

sul sentire come esperienza estetica

sul barocco e sull'esattezza

sul sublime

sull'archeologia e sulla memoria

su dubuffet

sugli oggetti minimi

sulle forze avvolgenti e divergenti

su una metafisica del sentire

sull'artificiale

        



sulle forze avvolgenti e divergenti

felice marotta:

La realta' e' un complesso (leibnitziano) di interazioni, correlazioni, legami tra parti, strati sovrapposti e contigui (non continui), pieghe e dettagli: un groviglio deleuziano e dubuffettiano. Questo mondo non e' certo un mondo polverizzato (in questo senso non sono d'accordo con Calvino quando definisce polverizzato il mondo lucreziano), ma un mondo in "eccesso".

Sul concetto di "eccesso" consideravo che la nostra epoca e' caratterizzata da un eccesso di spazio, tempo e relazioni. I processi di accumulazione di materie e forme che producono i luoghi della nostra socialita' sono caratterizzati da due dinamiche contrapposte e complementari: una forza che tende ad avvolgersi attorno ad un centro ed una che tende a divergere dal centro. Cosi' come nella Grecia antica il vissuto si avvolgeva attorno ad un focolare e si sviluppava attraverso le sue direttrici fuori di casa nei luoghi della socialita', cosi' nelle attuali citta' ritroviamo un centro storico che si avvolge sempre piu' su se stesso, con tempi di attraversamento sempre piu' lenti e una periferia che si sviluppa lungo le sue direttrici con velocita' di attraversamento sempre maggiori.

La particolarita' di questa visione sta nella straordinaria analogia con le dinamiche naturali ed i processi caratterizzati da una dialettica (contingente e mai finalistica) insieme convergente e divergente o come direbbe Deleuze caratterizzati da "ripetizioni differenti". Questo modello appare proprio un archetipo. Esiste qualcosa di analogo nella tua arte?

nicola marotta:

Questo concetto delle citta' antiche come pensiero avvolgente e' una costante che si puo' ritrovare in parallelo in tutte le manifestazioni del pensiero dell'uomo.

In pittura si e' passati da concezione centrica con in se' racchiuso l'inizio e la fine del racconto, ad una visione del frammento, come chiave d'accesso allo scatenare delle sensazioni ad esso correlato , o semplicemente il frammento in se' come universo, anch'esso infinito come prima si asseriva.

Di grande opportunita' mi sembra, l'occasione di una mostra di architettura, musica e pittura come la presente, una situazione dirompente per la mia natura sinestetica, poter far vivere oggetti e suoni in spazi e tempi presenti contemporaneamente e mettersi in visione e ascolto usufruendo di un luogo eletto, nato allo scopo. "INTERAZIONE", un progetto che nasce dalla volonta' di un architetto Antonello Marotta, dal musicista compositore Diodato Arru, e dal pittore Nicola Marotta, in continuita' con "CONSONANZE" del 1989, presentata da Salvatore Naitza.