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Il nuovo sta sempre
in una piega del cosiddetto vecchio.
Nel 1981 in
Campania ci fu un terremoto disastroso; Beuys, gli dedicò una
"Aktionen": fece raccogliere per le città colpite, alcuni
attrezzi e li fece trasportare a Napoli nelle sale destinate
all'esposizione e detto materiale fu lasciato casualmente per
questi ambienti. Beuys, fece una operazione che ogni uomo fa
normalmente durante la sua quotidianità: spostò e ripose cose,
con un fare distratto, ma istintivamente tutti i gesti erano
misurati e predisposti, e si succedevano entro certi perimetri
predestinati. Gesti semplici che si trasformarono in un
documento storico infinito che verrà visto e analizzato oltre
il suo aspetto di apparente casualità. Nel caso di Beuys,
questi attrezzi non persero la loro natura né la loro memoria,
ma caso strano, vennero alterati i loro codici di lettura; per
questo tutto si amplificò. Beuys ci mostra i suoi oggetti
selezionati come resti intrisi di un dramma vissuto alla
stessa stregua di oggetti recuperati dagli scavi di Pompei (
non è un caso: gli oggetti vennero raccolti nelle città
limitrofe), alla cui vista lo spettatore si sente preso da una
indicibile angoscia, pensando ad un popolo così
drammaticamente sopraffatto da una natura violenta e funesta.
Gli oggetti raccolti da Beuys sono fortemente connotati dalla
loro funzione, e questa dislocazione decontestualizzerà il
loro ruolo, assumendone l'aspetto di sopravvissuti relitti.
Questa presenza di elementi riposti in un luogo-spazio
espositivo neutro, crea un impatto surreale.
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. . . . . . . . .La perfomance "Terromotus" - Napoli aprile
1981
L'ambientazione ha la facoltà di
fagocitare l'osservazione oggettiva, come in una implosione e
noi visitatori saremo risucchiati da una lente investigativa
che ci pone gli oggetti sotto indagine come non mai: si
leggeranno le parti più intime e segrete, se ne
identificheranno gli odori, ne sentiremo il tatto con lo
sguardo, indagheremo l'insondabile, cercandone le cause e gli
effetti. Analizzando un fotogramma, che si compone di un
fragile vaso di terracotta sospeso tra il muro e un tavolo
accostati e Beuys stesso, interprete di paure ancestrali, che
si ripara sotto, il fotografo darà una memoria alla
"Aktionen".
. "Terromotus"
- Napoli aprile 1981
Il fotogramma racconta l'evento di ciò
che è già accaduto; il ruolo del fotografo, interagendo con la
performance di Beuys, ci restituisce l'evento realmente
accaduto. Vedremo l'opera con gli occhi della macchina
fotografica e la valutazione di questo documento è un atto di
fiducia e di adesione intellettuale all'opera di
Beuys. I giovani ne saranno gli affascinati seguaci
e si sentiranno testimoni e diretti eredi, ignorando che loro
sono solo benevolmente adoperati come consumatori attivi, come
allievi speciali, di cose che sono già nella struttura
intellettuale dell'artista; e proprio questi giovani saranno i
divulgatori del nuovo credo estetico. "Arte, non è più un
concetto museale, ma antropologico". Da giovani non si
hanno dubbi, si hanno certezze; i dubbi appariranno quando la
successiva generazione di giovani si preparerà a sostituire i
giovani d'oggi. Beuys compiva azioni rituali: i suoi
materiali, paglia, animali, oggetti, grasso, feltro, legno,
metalli, corda, e altro, erano oggetti e cose da spogliare,
togliendo la propria identità materiale, evidenziandone la
loro essenza celata.
Infiltrazione omogenea
1968; Sedia con grasso 1964
Le cere e i
grassi ricordavano le unzioni, e i riti antichi di religioni
animistiche, gli unti del Signore. In antichità si ungevano
con oli profumati i corpi degli atleti e le statue sacre;
ancora oggi le donne si segnano il proprio corpo con terre
colorate (la cosmesi). Per capire Beuys e come per tutti gli
artisti, valgono le leggi del loro sistema: sono mondi e come
ogni corpo celeste tutto è relativo ad esso, come la gravità e
il tempo. L'autore di queste riflessioni, Maestro, le vuole
rivolgere alcune domande, sulla sua esistenza eroica e
leggendaria. Domanda: Si ha l'idea che lei abbia veramente
identificato l'impegno della vita come un'opera d'arte. E'
vero? Risposta: Non mi sento un contemplativo
tradizionale, come un pittore da cavalletto che dipinge un bel
bosco; mi sento come uno che decide di creare un bosco vero,
in un'azione lunga quanto il tempo che ci occorrerà; per la
natura il tempo è relativo e l'aktionen mi sopravviverà.
D: Si
riferisce al progetto "Documenta" delle 7000 querce nato nel
1982 a Kassel.?
Joseph Beuys davanti al Museo Federiciano di
Kassel con le pietre di basalto, 1982 Una strada di Kassel con
le pietre e le quece.
R: Ho
vissuto nella mia vita emozioni forti. L'abbattimento del mio
caccia durante la seconda guerra mondiale, la quasi morte,
la prigionia, e più di tutto, le insostenibili paure
esistenziali, che mi hanno stretto il cuore fin quasi a
soffocarlo.
D: Ha
combattuto per la Germania nazista?
R: Crede che
non abbia pagato con la vita? Eppure era rimasto in me un che
di una progettualità strategica e marziale, come se fosse un
incantato meccanismo teatrale. "Aktionen" consisteva
nell'ideazione di un evento concettuale, che in una
successione di momenti creativi ispirati a beneficio
dell'uomo, si concretizzava in un'opera con finalità
ideologiche, ecologiche o antropologiche.
D: Torniamo
alle 7000 pietre, che diventeranno querce, collocate nella
Friedrichsplatz di Kassel, si sa che lei aveva già proposto
l'idea per Roma.
R: Sì!
Successivamente il progetto accettato dalle autorità di
Kassel, si svilupperà in tempi lunghi; ci vorranno almeno tre
secoli per avere un bosco rigoglioso come io lo sognai.
Raccolsi 7000 pietre di basalto, la cui vendita, ci avrebbe
consentito di acquistare altrettante querce da piantare
attorno a Kassel, un valore simbolico, una maniera nuova per
parlare direttamente ai sensi degli uomini del mondo. Ed è
stata la sensibilità di uomini comuni che collaborando ci
permisero di completare l'opera; e sarà questo il contesto
naturale in cui vivrà la mia anima nordica: tra pietre,
piante, tra l'umida linfa del sottobosco, e gli umori dei suoi
legni e resine profumate.
Beuys-Virgin 1978
Beuys-Pietra e quercia- Kassel
D: I
suoi titoli sono sempre dei rebus da risolvere: cosa intendeva
dire "La rivoluzione siamo noi", scritta su una foto di un
intenso ritratto di un ragazzo napoletano, (peppino) il cui
viso sembra quello di un modello di Francesco Paolo Michetti,
un pittore abruzzese-napoletano della fine
dell'Ottocento.
R: E' vero: "la rivoluzione siamo noi" è
da attribuirsi al concetto che in ogni nostro gesto comune c'è
un atto magico, un fatto d'arte come la nostra vita stessa: ed
è per questo che "Ogni uomo è un artista" . E quindi, questa è
la vera rivoluzione con la quale tutti noi dobbiamo prenderne
atto.
D: Ma allora
il ruolo dell'arte è cambiato in lei o con lei?
R: Io avevo
questi bisogni dettati dalla mia storia personale; sentivo la
necessità di ritrovare certi "Valori" che l'uomo aveva
perduto, volevo ricordare quei significati che sono presenti
ovunque e in ogni cosa, ai quali l'uomo non può rinunciare.
Credo sia questo oggi il nuovo ruolo degli artisti.
D: Lei dopo
il 1949 ha seguito i corsi di Matarè alla Staatliche
Kunstakademie di Düsseldorf: cosa è stato questo grande
maestro per lei?
. . . Matarè pellicano
dettaglio . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . Matarè porta del duomo di colonia
R: Matarè
diceva: tutto è in prestito, e tutto va restituito; il suo
insegnamento?: capii che amava il medioevo, dove le maestranze
erano nobili artigiani; l'arte, che per secoli è stata
caricata di eccessive sovrastrutture, è libertà, invenzione;
dovetti viaggiare in me stesso, molto a ritroso nel tempo, per
ritrovarmi in quei luoghi dove tutto è espressività e
creazione, dove tutti gli uomini sono artisti.
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........................................ Joseph
Beuys anni '80
Joseph Beuys nasce a Krefeld nel 1921 Nel
1940 è pilota di caccia, nella seconda guerra mondiale. Nel
1943 l'aereo viene abbattuto e Beuys subisce gravi
ferite. Nel 1944, viene fatto prigioniero dagli Inglesi e
liberato nel '45. Nel 1947 si iscrive alla Staatliche
Kunstakademie di Düsseldorf, Tra il 1955 e il 1956 cade in
una profonda crisi personale, dovuta alla guerra e alle ferite
subite. Nel 1959 sposa Eva Wurmbach. Nel 1961 ottiene
l'incarico di insegnante di scultura monumentale. Nel 1964
nascono "Aktionen" Nel 1972 viene licenziato
dall'insegnamento. Nel 1979 si presenta come candidato al
Parlamento Tedesco per il partito dei Verdi. Nel 1982
partecipa a Documenta. Nel 1986 muore a
Düsseldorf. Alcune foto di Beuys, sono tratte da "Arte
contemporanea" di Lara Vinca Masini, e altre foto da singoli
cataloghi delle relative manifestazioni varie. Le due foto
di Matarè sono di Wilfried Hagemann eseguite nel
1968
Scritti
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