Sul suo viso si celano le
stesse tensioni di quelle forze che si contrastano in seno ad
una innocente nuvola estiva apparentemente quieta, vista a
distanza, mentre, nel suo ventre un'immane turbolenza
molecolare ne scuote l'anima. Messiere Renè, io sento la
coscienza femminile che si rivela alle donne che vengono al
mio cospetto; io le trasmetto una struggente malinconia, forse
a causa di quella scritta in pieno viso. Mai Magritte
avrebbe chiarito alcun dubbio, a chi che sia, sulla sua
pittura: ne fanno testo le rigorose considerazioni dei suoi
scritti, le interviste rilasciate a giornalisti della stampa,
della radio e della televisione che sono in perfetta sintonia
con la criptica lettura della sua opera pittorica. Accettiamo inconsapevolmente che la terra,
materia compatta e coesa, galleggi in uno spazio rarefatto
come il cielo. Solo quando apprendiamo dalla scienza che
questi spazi infiniti sono solcati dalla presenza di forze
cosmiche, come quelle gravitazionali, capaci di agire su tutta
la materia, allora ne comprendiamo le cause. Queste cose
accadono ai nostri confini percettivi, che, a volte,
distorcono la realtà e il nostro senso comune ne rimane
scosso. Analogamente si comportano i nostri sensi ai
confini percettivi della visione e della comunicazione. Vi
è un'area comune intorno alla percezione dei cinque sensi, in
cui le diverse identità si scambiano le informazioni o
addirittura i ruoli. Se vi è la congettura, secondo la
quale gli uomini amano le loro abitudini, questi ultimi
opporranno un'inconscia resistenza non accettando quelle
varianti che negano un punto di riferimento fisso. In un'intervista a Magritte il
cronista così scrive: "a chi gli domandava se gli ordinavano
dei quadri, dichiarò che lo avrebbe desiderato, ma che nessuno
gli proponeva di realizzare immagini del genere, ogni volta
devo ordinarmele da me"
Maestro, nell' aprile del 1965
l'ho visto nelle terme dell'isola d'Ischia: lo conoscevo bene,
come artista. Oggi cerco di parlarle a una notevole
distanza temporale, attraverso i luoghi della memoria dove le
cose presenti si propongono, si affacciano, si intersecano
muovendosi tutto assieme a darci le risposte ai nostri dubbi.
Quegli occhi collocati sotto le orbite scavate come
anfratti, quei capelli acconciati come una vecchia parrucca
posticcia, quel naso con il setto allungato, quella sua
postura pretenziosa, e poi quella parola comune di cosa "
Montagne "collocata al centro del viso, che si presenta
obliqua, partendo dalla guancia sinistra, (come vuole il senso
della scrittura), a raggiungere l'orecchio opposto: l'assieme
ci stravolge letteralmente il nostro sistema d'attesa.
Madame, il suo non è un vero ritratto, è una stereotipa
immagine femminile eseguita con dati generici, e non intendo
dire nulla sulla scritta, perché mi rattrista fare queste
considerazioni sulle mie composizioni. Non credo che sia
come dice lei un ritratto di maniera, perché io sono stata
attentamente osservata e studiata come dimostra l'opera
L'Espion: ancora qui sento una mia dignità violata ma non
umiliata; come è accaduto nell'altra con la scritta in pieno
viso.
Nessuna persona si
scandalizza del fatto che i più disparati esercizi pubblici si
fregiano di insegne con nomi di personaggi storici, senza che
tra l'esercizio e il suo nome referenziale vi sia una pur
minima relazione. Il paradosso qui non è avvertito. Così io
avrei creato un'infelice. Madame lei vive solo di riflesso,
vive in quanto noi le rivolgiamo dei pensieri, la pensiamo: è
una vita ritratta in una mia opera, e non può attribuirsi una
coscienza femminile, al femminile. Madame lei è nella
nostra memoria; nel dipingerla, le ho fermato il tempo
intorno, lei è nata opera pittorica. Come vede sono diverse
finalità di intenti. Madame, la logica che cerca lei, non
ci servirà a chiarirci che certi corti circuiti, come nel caso
dell'opera "Le paysage fantome" non possono essere spiegati e
neppure dimostrare che l'arte non è solo ragione e successione
di tempi dalla cronaca alla storia. L'arte è un'operazione
che va oltre l'applicazione della geometria euclidea, la
quale, si occupa dello spazio quantitativo; l'arte a questo
aspetto assomma le cosiddette implicazioni
psicologiche. Quante sono? Cosa sono ? Di che sono fatte?
Dove e come vederle? La risposta sta nel mettersi in
sintonia con l'opera, capirla e sentirla dentro di sé, come la
sa vedere l'artista quando verifica il già compiuto, e
dimentica la fase di elaborazione fino all'ultimo atto. Le
sembra facile, ma, come?……come capire?
Magritte aveva 12 anni, quando la madre si suicidò
nelle acque del fiume Sambra; fu ritrovata sulla riva, supina con
un lembo della sua camicia da notte, che con delicatezza le
copriva con umana pietà il volto. Una lacerazione alla sua
anima che persisterà per una vita. Nella sua opera
affioreranno, a volte accavallandosi, sia l'inconscio
metafisico di de Chirico, che la surrealtà, come, gli
accostamenti improbabili e le metamorfosi; entrambi vicini a
contatto di quei confini dei sensi che si intersecano, o come
a spazi distinti e comunicanti. Si dice che le anime delle mamme conservino ancora il
compito di andare ad accogliere i propri figli nell'aldilà,
come a dimostrare di certe contiguità ultrasensoriali a noi
sconosciute. Renè Magritte, nel 1925\26, dopo aver visto
una riproduzione dell'opera metafisica " Canto d'amore " di
Giorgio de Chirico, subisce una evoluzione radicale nella sua
arte, che condizionerà pure il suo futuro
intellettuale. Magritte, ci tiene a puntualizzare che non fu una
appropriazione indebita, come può accadere a certuni artisti
che, subendo il fascino di un altro autore rimangono per
alcune opere fortemente influenzati; in seguito ne soffriranno
il peso e cercheranno di ricusare la fonte della loro
ispirazione, tenendo fede però ad un antico detto che recita:
"non sempre si ama chi si ammira". Per Magritte, l'incontro
con de Chirico sconvolge le sue conoscenze di allora; non gli
interessarono più i futuristi che cercavano un nuovo modo di
dipingere, mentre de Chirico lo affascinò, perché si occupava
di cosa dipingere, come il mito e il mondo onirico, attraverso
sia la lettura dell'inconscio proprio che di quello
collettivo. In Magritte, scatta la scintilla della poetica,
del mistero nella rappresentazione ambigua dell'universo
dell'uomo e delle sue conoscenze, come gli spostamenti dei
sensi, per raggiungere una realtà superiore, appunto
surrealtà- surrealismo; questa pratica espressiva sussiste
nell'automatismo psichico, privato di qualsiasi controllo
esercitato dalla ragione, e al di fuori di ogni preoccupazione
estetica e morale. Gli aspetti principali sono due:
I° Accostamenti inconsueti. E' questa libera associazione di idee che genererà
un'inattesa situazione, che, contraddicendo le nostre
certezze, ci sorprende. II° L'aspetto della superiore
realtà è rappresentata dalle metamorfosi, che consistono nella
compenetrazione chimerica di un oggetto che si evolve in un
altra forma. Le metamorfosi degli oggetti e cose (una
doppia visione realistica) a volte irriguardose o paradossali,
con perdita di identità oggettiva trasmettono un messaggio
che, evolvendosi, altera l'ordine delle nostre conoscenze e
crea lo spostamento del senso: il passaggio da un senso ad un
altro. Elio Vittorini scrive una frase sinestetica sullo
spostamento dei sensi: (cito a memoria), " Il formaggio
siciliano ha un sapore bianco." Ciò che noi chiamiamo di
solito somiglianza, non è altro che similitudine. Se i
suddetti elementi sono il mio percorso artistico, il mio fine
non è la ricerca del bello: è fuori dei miei obiettivi. Le
mie opere chiedono l'ammirazione: l'estetica si traduce in
sorpresa, stupore, a volte sgomento, come quando
disoggettivando il sentire, cancello il piacere, il dolore, il
desiderio, la paura: le quattro passioni principali che nego
alla mia pittura, per fare più spazio alla sorpresa.
Saul Steinberg, sostiene,
che le opere di Magritte sono troppo elaborate per una trovata
spettacolo. Magritte che io sappia non rispose mai, ma sento
di fare una considerazione personale: l'opera di Magritte è
fuori dal tempo, viceversa una vignetta è più immediata ma
porta con sé gli umori legati alla sua nascita temporale,
perciò invecchia; l'opera di Magritte è già storia
dell'uomo. Le aggregazioni di elementi inusuali e
improbabili rispetto al senso comune creeranno visioni
surreali di cui non ne comprendiamo i confini e quindi le
vediamo come misteriche, inspiegabili. Josè Saramago
intitola un suo romanzo "L'anno della morte di Ricardo Reis "
Ricardo Reis è uno dei diversi pseudonimi con cui Fernando
Pessoa firmava i suoi scritti. Josè Saramago, farà
diventare protagonista del suo romanzo Ricardo Reis e lo farà
continuare a vivere al suo creatore, facendogli visitare la
sua tomba ad un anno dalla sua morte: in fine li ricongiungerà
entrambi in un'unica persona , restituendo così a Pessoa morto
l'altra parte di sé che gli era sopravvissuta. Il grande
pensiero naviga lungo la verticale del tempo. Josè
Saramago, si unisce tramite Ricardo Reis a Fernando Pessoa,
per continuare le grandi lotte sociali contro i soprusi, che
parte degli uomini perpetra contro altri uomini. "L'arte è
come la terra: brilla di suo". Per dire che è l'arte e
forse solo l'arte (la scienza teoricamente lo ritiene
possibile, ma non lo ha ancora potuto dimostrare) sa andare
avanti e indietro nel tempo, avvicinando l'uomo a
quella grande utopia che è l'immortalità.
[1] La nota
appare a pag. 30 della monografia di R. Magritte Tutti gli
scritti a cura di A. Blavier (Feltrinelli). La citazione è
di Camille Goemans
Immagini - Riferimenti bibliografici
1. Self-Portrait by Renè Magritte 2. R. Magritte, Le
paysage fantome (1928) 3. R. Magritte, Le château des
Pyrénées (1959) 4. R. Magritte, L'Invention collective
(1935) 5. R, Magritte, Le paysage fantome -
particolare 6. R. Magritte, L'Espion (1928) 7. R.
Magritte, L'Histoire centrale (1928) 8. R. Magritte, Les
amants (1928) 9. R. Magritte, La Mémoire (1948) 10. G.
de Chirico, Canto d'amore 11. R. Magritte, Les valeurs
personelles (1951-52) 12. R. Magritte, A Ilha do tesouro -
Particolare (1942) 13. R. Magritte, Unknown 14. R.
Magritte, Le Viol (1934)
Le immagini sono tratte da:
1, http://www.watson.org 2, AA.VV., Arte Moderna - R.
Magritte, Fabbri Editore 3, 4, 7, 8, 9, 10, 14: G.
Cortenova, Magritte, Art Dossier, Giunti, Firenze 6,
11, R. Hughes, Renè Magritte, Rizzoli, Milano 12:
http://www.surrealismo.net 13: R.
Magritte Tutti gli scritti a cura di A. Blavier,
Feltrinelli
Scritti
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